L’hater: manuale di sopravvivenza
Ricorderete sicuramente il capitolo 682, quello in cui Naruto usa l’Harem Inverso per distrarre Kaguya. Ebbene, dopo quel capitolo ho assistito all’exploit della demenza giovanile e post-adolescente. A volte mi deprimo sapendo che c’è gente del genere su questo mondo e che respira il mio stesso ossigeno. Inizialmente questo articolo si doveva chiamare “Gente Ridicola” (che era la sintesi del concetto: gente che critica Naruto ma che continua a leggerlo), ma in seguito ho cambiato idea, perché il titolo non rendeva bene. Inoltre, siccome io sono un admin con i controcazzi, ho pensato che con questo titolo avrei potuto abbracciare più persone, cose da riportarle sulla retta via. Ma mica dobbiamo stare qua a giustificare le mie scelte, io sono Madara e quello che fa Madara è legge. Torniamo seri per un momento e andiamo ad analizzare la figura dell’HATER. Mi scuso, ora, se l’articolo sarà lunghetto. Ma non ve lo farò pesare troppo.
CHI È L’HATER
L’Hater è “colui che odia”, che detesta, critica e rompe le castagne, riguardo qualsiasi argomento. La sua figura si è molto diffusa nell’era di Internet e dei forum a tema, ovunque c’è da commentare. Molti di questi si nascondono dietro nomi fittizi e falsi profili, allo scopo di dare libero sfogo alla propria malignità e sparare boiate a tradimento. Altri, invece, sono proprio sfacciati e nei loro insulti ci mettono la faccia. Il loro “lavoro” sta proprio qui: gli insulti e i discorsi senza condizione (e cognizione) di causa. Nel 99% dei casi (percentuali ad canis cazzum), commentano con interventi negativi e senza senso, allo scopo di denigrare l’opera presa in considerazione, ma senza presentare una critica effettiva e sensata al prodotto.
Tipica "critica" sull'Edo Tensei
PERCHÉ ODIANO
Molto spesso l’hater odia perché va di moda, perché si accoda ad altri suoi simili, come farebbero le capre, perché si sente figo (figo un cazzo) nell’insultare e criticare gratuitamente ogni minimo gesto. Ma, facendo una ricerca si Gugol, ho scoperto che queste persone sono, a loro insaputa, affetti da una malattia, una disfunzione psicologica, per cosi dire. Alcuni scienziati americani hanno infatti messo a confronto hater e liker e hanno scoperto che i primi sono “invogliati a odiare” per il semplice fatto che durante la giornata fanno molte meno cose dei secondi. Dalla ricerca, inoltre, emerge che i likers fanno più attività di diverso tipo, ma non impegnandosi sempre al massimo in ciò che fanno, al contrario degli haters. Mettendola su un piano diverso, potremmo dire che gli haters sono pigri e fanno un cosa, ma la fanno bene. E quale sarà mai questa cosa? Rompere costantemente the balls a noi utenti quotidiani. Inoltre, aggiungerei che oltre alla disfunzione psicologica, gli hater soffrono di deficienza pura. Se a me non piace bere il latte con l’aranciata (dico cazzata), non sono cosi stupido da berlo, no? Se a me non piace parlare di un determinato argomento, mica faccio di tutto affinché questo argomento mi si presenti davanti, giusto? E allora, mi rivolgo a te, hater stupido quanto un cactus: ma perché c***o vai a commentare sulle cose che non ti piacciono, dicendo che fanno schifo, se, per l’appunto ti fanno schifo? Potresti utilizzare il tuo tempo nel studiare i cactus e verificare se sono stupidi quanto te o tu li superi! E che cazzo! (E ora non lo censuro). E a dimostrazione di ciò che vi ho detto vi riporto le parole di Bucknasty, un hater italiano che il 25 maggio 2009 ha rilasciato una intervista a Repubblica: "Un hater cerca la pretenziosità delle cose e delle persone o la loro evidente stupidità e ipocrisia, e la usa per il proprio divertimento e per satirizzare la condizione che ha portato a tutto questo. L'arroganza. Il potere. La prepotenza. L'ignoranza. Gli hater sono i bulli dei bulli". Cosa emerge da questa affermazione? Una mente malata.
He's Bucknasty
Hater ownato
Altro Hater ownato
COME TUTELARSI
Molto spesso, contro gente di questo calibro viene voglia di far partire l’insulto apocalittico che chiama in causa lingue aramaiche con un alto grado di “kitemmurt” (come sissuoldire in certi casi), ma invece restiamo calmi e cerchiamo di farli capire dove sbagliano, intraprendiamo un dialogo “costruttivo” con loro, per provare a smentire le falsità che hanno detto. Ma loro, non cambieranno mai idea! Anzi, si autocompiacciono del fatto che voi siete andate a rispondergli, in modo che possano ancora di più calcare la mano. Il modo migliore per tutelarsi è ignorarli. Dato che odiano tutto, a maggior ragione odieranno essere ignorati. Lasciateli crogiolare nel loro angolo di stanza con il loro piccolo computer e il loro amico cactus e vedrete come gli brucierà il deretano.
Tipico esemplare di Minchionus Cazzus
I VANTAGGI DI AVERE DEGLI HATER
Vi semberà paradossale, ma avere degli hater porta numerosi vantaggi. Quindi, cari hater, rassegnatevi, non potrete mai fare del male a un prodotto con i vostri apprezzamenti di merda.
- “Molti nemici, molto onore” come disse Giulius Caesar, Giulio Cesare per gli italiani. Perché se un prodotto è riuscito a riscuotere dei pareri negativi, significa che ha assunto una posizione economica/pubblica non da sottovalutare. Avere degli hater, è quindi indice che il prodotto ha successo. E come ha detto Dan Kennedy (un personaggio importante nel settore del marketing): “If you haven’t pissed someone off by noon, then you probably aren’t making any money” che, in lingua italica, significa che se non ha infastidito qualcuno, probabilmente non starai facendo i big money.
- Gli hater, portano dei benefici tra i liker, perché costoro si uniscono per difendere il prodotto dalle accuse più cazzatose.
- Gli hater rendono il prodotto più famoso. Basta che se ne parli, non importa come? Anche. Però in quest’ottica bisogna fare attenzione.
Il percorso che una persona cerebrodotata dovrebbe seguire è: Hater parla male -> Vieni a conoscenza del prodotto-> Ti documenti sul prodotto -> Elabori una opinione. Molto spesso, però, vuoi le mode, vuoi le capre, molta gente salta i passaggi centrali e assume lo stesso modo di pensare dell’hater. Un esempio? Ciò che è accaduto a Justin Bieber. Sinceramente, io non lo conoscevo, nemmeno di sentito parlare. Poi, girando su Facebook ho trovato tanti insulti negativi alle sue canzoni e voluto capire perché. Me ne sono ascoltate un paio e devo dire che mi hanno lasciato completamente indifferente. Non ho seguito gli altri e non ho detto Bieber merda, ma ho giudicato con la mia testa, ho visto che non mi interessava e ho lasciato perdere. - Avere degli hater aumenta la visibilità del prodotto sul web. Un esempio? Su Youtube, mettere “Non mi piace” a un video aumenta il ranking del video stesso, perché Youtube ragiona nel modo scritto scopra (Basta che se ne parli, non importa come). E qui si ritorna al discorso di prima: se qualcosa non mi piace la ignoro.
HATER E FANBOY, FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA
L’hater odia, il fanboy idolatra. Gli hater fanno di tutto per far valere le loro affermazioni, anche con motivazioni inconsistenti, che cadono come un muro di tovaglioli dinanzi a critiche giuste e oggettive. Lo stesso accade per il fanboy, che difenderà il prodotto fino alla morte anche dinanzi a critiche giuste e oggettive. Inoltre, quando hater e fanboy si trovano messi alle strette, iniziano a fare flame, traducibile con “battaglie all’ultimo sangue con l’aiuto di propri pari”. E, altra cosa che li accomuna, vogliono costringere gli altri e pensarla come loro.
CONCLUSIONI
Abbiamo visto quindi tre categorie di persone: gli hater, i liker e i fanboy. Se hater e fanboy occupano le due facce opposte della medaglia, i liker, i più ragionevoli, stanno sul bordo e sono pochi proprio perché il bordo di una medaglia non è poi cosi grande. Come ho ribadito millanta volte, io accetto tutte le critiche di questo mondo, perché aiutano a crescere, ma solo se sono giustificate e ben ponderate. Se l’Hater che mi si presenta davanti fa in questo modo, accetto tutto quello che mi dice e lo tengo presente. Ma se invece l’affermazione più intelligente che sa fare è “Questa XXXX fa cagare”, allora mi viene fortemente da pensare che l’hater in questione è come un cactus. Inizialmente, con questo articolo, volevo spegnere ogni critica su Naruto, ma poi ho pensato che sarebbe stato inutile, perché, per l’appunto, un hater non cambia idea. Che poi molti di loro dicono “Eh, ma io voglio vedere come finisce”, “Voglio vedere che s’inventa Kishimoto”…e allora leggiti i capitoli e non rompere le palle ogni volta se non ti piacciono, che tanto non interessa a nessuno. Quindi ho fatto in questo modo, con la speranza che un hater, di qualsiasi cosa, legga l’articolo, si riconosca e si converta sulla retta via. Se avete qualcosa da dire, commentate e ditemi se vi è piaciuto come articolo, perché a me sembra di aver detto tutto e niente. Vi aspetto!
ULTIMA COSA CHE NON CENTRA NIENTE
Non era una cosa programmata, ma dopo aver letto il commento (di cui sotto potete ammirare lo screen) di questo tizio al mio commento al capitolo, ho ritenuto doveroso dare un luce anche a questo tipo di gente, quella stupida come una mazza da scopa. Un tizio che non legge il manga, sarebbe estremamente stupido se andasse a leggere il commento al capitolo. Ebbene, eccovi un esempio.
WTF?
Questa doverosa nota termina qui, ringrazio tutti quelli che sono arrivati fino alla fine e non si sono fatti spaventare dalla barra di scorrimento. Grazie a tutti quelli che mettono like e commentano (che male non fa), ma anche grazie a tutti quelli che leggono soltanto e non mettono nemmeno un piccolo like (siete veramente tanti, vi scoverò e vi intrappolerò in uno bello Tsukuyomi). Grazie a tutti.
- Madara
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