Il nome che scatena la paura - Analisi di Madara - parte 3

Ben ritrovati in ques'ultima parte della mega analisi su Madara, quella critica.
Se vi siete persi le parti precedenti, potete recuperarle pressi questi link:
Link alla prima parte
Link alla seconda parte
Beh, non perdiamoci in chiacchiere e proseguiamo!

CARATERIZZAZIONE PARTE CINQUE – PIACEVOLE FINZIONE O CRUDA REALTA'?

Con Madara si introduce un concetto davvero difficile da comprendere (e per me anche da scrivere): preferireste vivere in una realtà, con tutte le sofferenze e le delusioni chela vita ci prospetta, o vivere in un idilliaco sogno dove qualsiasi cosa, purché finta, ci dia felicità?

La risposta non è così semplice, né tanto meno scontata. E io, da scrittore di questo approfondimento,non so scegliere. Perché a chi non piacerebbe “un mondo di soli vincitori, disola pace e di solo amore”, pur sapendo che quello che stiamo vivendo è finto? E a chi piacerebbe vivere in una realtà vera, ma che sarà difficilissima davivere?


 

Schopenhauer dice che non esiste un criterio sicuro per distinguere sogno e realtà, dato che nessuno ancora ha avuto presenti contemporaneamente l’uno e l’altro per confrontarli, ma si poteva confrontare soltanto il ricordo del sogno con la realtà presente. L’unico criterio sicuro per distinguere il sogno dalla realtà è quello totalmente empirico del risveglio, col quale il nesso fra le circostanze sognate e quelle della vita cosciente viene espressamente rotto.

D’altra parte: cosa è il reale? Quello che percepiamo, vediamo, tocchiamo, odoriamo, sono solo segnali elettrici interpretati dal cervello.

Il sogno che Madara propone è un sogno reale. E’ come se essendo coscienti del fatto che tutto l'ambiente è una creazione della mente, è possibile manipolare a piacimento gli oggetti e gli eventi del nostro sogno. Alcune persone, definite "sognatori lucidi naturali", hanno la capacità di rendersi conto di trovarsi in un sogno senza applicare tecniche particolari. Questo fenomeno è cosi particolare che esiste una branca della scienza che lo studia: l’onironautica.

Per citare Matrix: “Mai provata la sensazione di non sapere se sei sveglio o se stai ancora sognando?”, o ancora “Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno cosi non ti dovessi più svegliare come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà?”. Per quanto riguarda l’aspetto citazionistico a Matrix vero e proprio, è in programma una #CuriositàTakeaway

Certo, la soluzione di Madara è una soluzione molto facile ed è costata anche parecchie vite, in piena contrapposizione di raggiungere la pace attraverso sforzi e rinunce. Ma pensateci: non sarebbe stato un finale stupendo se tutto quello che avessimo visto dopo l'attivazione dello Tsukuyomi, fosse il sogno di Naruto?

CARATTERIZZAZIONEPARTE SEI - LA SOSTITUZIONE

Sapete già di cosa devo parlare. Della patetica sostituzione di Madara da parte di Kishimoto.

Innanzitutto andiamo a chiarire una cosa: Madara era diventato semplicemente troppo forte. Da solo stava facendo il brutto e il cattivo tempo della storia e non mi sembra strano che anche Kishimoto abbia avuto qualche dubbio su come eliminarlo. Ai fini della trama, era sicuro, o molto probabile, che avremmo visto Kaguya, da come si capisce già dal capitolo646 – L’albero sacro, e ciò implica che Madara doveva per forza uscire di scena. Il mio motivo di sdegno è che avrei voluto un boss finale, quale è stata Kaguya, con più spiegazioni e anche con un minimo di caratterizzazione e di motivazioni sulle sue azioni, e non invece una semplice deviazione mentale.


 

E andiamo quindi a parlare di come Madara è uscito di scena: un colpo al cuore da parte di Zetsu Nero. Kishimoto ha utilizzato il “punto debole” di Madara per poterlo sostituire con quel colpo, come un po’ era avvenuto nello scontro con Hashirama (dove gli arriva la spadata alle spalle) e come avveniva da bambino (quando non sopportava che Hashirama gli stesse alle spalle). Il problema è che Madara non aveva, a questo punto,dei punti deboli, perché già soltanto con la modalità eremitica avrebbe dovuto percepire la presenza degli altri intorno a sé, il che significa che sapeva che Zetsu Nero gli stava alle spalle o giù di lì.

 

Se volete che vi mostri una prova, pensate a quando Madara era senza occhi: ricordate tutto il casino che fece? Fu grazie alla modalità eremitica, con la quale percepiva gli avversari. Ora, contro Naruto e Sasuke,gli occhi li aveva eccome, e non due occhi miopi e cazzivari ma due Rinnegan originali. Ditemi come non poteva percepire che Zetsu gli era dietro (e con dietro, intendo la zona dietro Madara e non proprio alle sue spalle).

Inoltre, Madara non si curava del fatto che un suo alleato gli fosse dietro. Egli credeva giustamente che Zetsu Nero fosse l’incarnazione della sua volontà e quindi non si sarebbe mai aspettato un “tradimento”dalla sua stessa volontà. Questo è il motivo per cui si lascia prendere alle spalle in modo inaspettato. Le parole di sotto, confermano lo sbigottimento di Madara di fronte al tradimento della “sua” volontà.

Una cosa che mi diverte è vedere la gente che utilizza questo punto per dire che Madara era debole. Ne sono proprio convinti. “Madara è un debole altrimenti non si faceva prendere alle spalle!1!1” …oppure quelli ancora più logici che “Zetsu Nero è molto più forte di Madara, infatti lo colpisce alle spalle !1!1”… e infine ci sono i matematici che “Se Naruto calcia via Zetsu Nero con estrema semplicità, Naruto poteva anche sconfiggere benissimo Madara da solo e senza la minima fatica!1!1”

Ora, però, mi sento di criticare Madara (confutando anche quelli che mi definiscono fanboy del personaggio – non che non lo sia): un personaggio come lui, avrebbe dovuto essere più oculato nelle sue scelte e non cadere nella sindrome di overpotenza. Già, proprio cosi, una sindrome che si è vista in parecchi altri casi (manga, film, e qualsiasi altra cosa): una persona si sente così forte che non deve temere nessuno e (inconsciamente)non deve guardarsi alle spalle, perché nessuno potrebbe e avrebbe il coraggio di attaccarlo da dietro. E il ragionamento fila. Solo che, TU, Madara, che nonti sei fidato mai di nessuno e hai preferito sempre fare da solo…qualche distanza da Zetsu Nero, purché incarnazione della tua volontà, la dovevi prendere…perché si sa che le volontà sono mutevoli nel corso del tempo.

 


 

Inoltre, mi sento di dover muovere una critica anche contro Kishimoto: si è forse dimenticato delle abilità di Madara? Oppure non sapeva come debellarlo? A queste domande non troveremo mai una risposta. Ma, se ci sono delle cose che si possono dire oggettivamente, è che Masashi ha creato due potenziali buchi di trama:

  • Mito Uzumaki non compare minimamente nel flashback, eppure un ruolo importante lo ha avuto: ha sigillato Kurama dentro di sé, privando Madara di gran parte del suo potere bellico, durante lo scontro con Hashirama
  • la copia “morta” di Madara che fine fa? Se ne erano accorti Hashirama e compagnia bella che quella fosse una copia? Oppure hanno lasciato completamente perdere?

 

CHI POTEVA SCONFIGGERLO?

Per terminare vi volevo dire chi, per me, sarebbe stato in grado di sconfiggere Madara. Naruto e Sasuke? Ahahahaha, certo che no. Con i poteri dell’eremita riescono a colpirlo, in totale, solo quattro volte in due e Madara riesce anche ad attuare lo Tsukuyomi indisturbato.

Colui che avrebbe potuto debellare Madara è Gai. Se avesse avuto più resistenza e più energie e la tecnica lo avrebbe permesso (ricordiamo che aveva usato poco prima due volte l’Hirudora), sicuramente Madara sarebbe stato sconfitto, a maggior ragione che eravulnerabile solo al Taijutsu. Madara stesso, nonostante si stesse divertendo era visibilmente spaventato, tanto da proteggersi con le Gudoudama. E dallo scontro con Gai ne esce con un enorme buco nel fianco.


 

CONCLUSIONE

Questa incredibile analisi, che ho iniziato a scrivere circa cinque mesi fa, è giunta al termine. Spero di aver chiarito i dubbi di molti, e perché no, anche fatto cambiare idea nei confronti di questo magnifico personaggio. Questo lavoro è stato per me un piacere, ma allo stesso tempo un grosso peso e una grossa responsabilità da portare avanti. Ma leggendo tutto a lavoro finito mi sono stretto la mano.

Ricordate il passo del cinque maggio che ho scritto all’inizio prima parte? Il cinque maggio si riferisce a Napoleone. E sapete qual è la somiglianza tra Madara e Napoleone? Quest’ultimo perse due battaglie nel corso della sua vita, ma per un quindicennio tenne in scacco l’intera Europa. Ma per colpa di quelle due battaglia, perse per piccoli errori di valutazione, viene considerato dai molti “scarso”. Spero capiate che non sia cosi.

Attendo tutti i vostri commenti, accetto tutte le critiche (purché siano fondate, ovviamente) e, come sempre STAY HUNGRY, STAY (IN) TSUKUYOMI.

P.S. (Che non sta per Post Scriptum ma per Piccolo Spoiler): la prossima analisi di un personaggio sarà su Danzo.

- Madara

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Pagina creata da: admin , 26 aprile 2015
Ultimo aggiornamento: 26 aprile 2015

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