Anime VS Manga
Oggi, voglio proporvi questa mia riflessione su una diatriba che da tempi immemori affligge il mondo delle serie a fumetti. È meglio il manga o l’anime? Molte volte si va diretti con Anime, tante altre con Manga, ma in realtà quale andrebbe seguito? Io sono del parere che andrebbero seguiti tutti e due ma, intanto, vi mostro le potenzialità di una piuttosto che un’altra. (I confronti saranno sempre su base Naruto, gli altri anime/manga non ci interessano)
MANGA
Manga è la storia originale, la rappresentazione grafica di ciò che l’autore pensa e proprio per tal motivo tutto ciò che è presente nel manga è canonico. I disegni sono nettamente migliori della controparte animata, e inoltre, a mio parere, la scena assume una epicità e enfasi maggiore. Viene lasciato molto più spazio all’immaginazione e ciò ci rende liberi dai soliti canoni dandoci la possibilità di immaginare la scena con molta più scioltezza. Per leggere un manga, secondo me, bisogna prendere in considerazione due punti sostanziali. Prima di tutto, bisogna dimenticarsi che dietro la storia c’è una persona che sta pensando e disegnano le vicende. Provate a pensare (e giustamente a leggere) quel mondo come un mondo parallelo, dove il protagonista è un ragazzo come voi, che ha vissuto una storia travagliata e provate a pensare che quello che succede sia reale. Secondo me assumerete una nuova coscienza, che vi farà leggere la storia con occhi diversi e magari ve la farà apprezzare diversamente. Secondo punto da tenere in considerazione (e che vi ripeto da almeno una eternità) è il fatto che dovete leggere non saltuariamente ma con continuità. Come ho già detto nell’approfondimento sul declino di Naruto, è molto meglio leggere tutto d’un fiato che spezzando la lettura con pause prolungate. Proprio per tal motivo esistono i volumi (se leggete solo i capitoli settimanali e non comprate i volumi siete delle bestie). Se non siete convinti di ciò che vi sto dicendo, prendete gli ultimi dieci capitoli. Prima leggere i capitoli uno ogni tre giorni (come minimo) e dopo leggeteli tutti insieme (i capitoli di Naruto si leggono abbastanza facilmente, non dovreste impiegare più di un’ora, che è già assai). Se avete riscontrato differenze nel modo di leggere, venitemelo a dire in pagina. Svantaggio principale del manga è che una serie in bianco e nero, quindi per tal motivo, in alcune scene la comprensione del disegno potrebbe complicarsi, ma non più di tanto, basta soffermarsi un po’ più di tempo sulla vignetta e capirete. Se poi non continuate a capire, ci sono servizi molto utili, quali i commenti ai capitoli (che faccio io!!) oppure potete chiedere anche in pagina per avere conferma. Quello che sembrerebbe l’unico svantaggio del manga è questo. Se i capitoli fossero a colori l’anime diventerebbe completamente obsoleto. Ma cosa intendo per colori? Non le colorazioni che fanno i gruppi di appassionati, come quelli di DeviantArt o altro (che per carità, stanno fatte molto molto bene), ma le colorazioni ufficiali fatte dal mangaka e il suo team in persona (Kishimoto &CO. nel nostro caso). Se non avete capito a cosa mi riferisco, visitate la pagina Hyena Fansub Italia, un gruppo che compra (quindi pagando) i volumi digitali colorati direttamente da Oda, e li traduce. Una volta che li avrete visti, capirete cos’è una colorazione. Intanto prima di passare all’anime, beccatevi sta carrellata di collage di pagine tratte dal manga. #MangaSwag.
ANIME
Il cartone animato italiano è quello che ci ha fatto conoscere Naruto. Se non ci fosse stato esso, ora, forse, non saremmo qui a parlarne. E cosi, tutti inizialmente si sono avvicinati a Naruto tramite il cartone animato italiano. Poi, date le pause continue, avete provato a cercare su Internet se ci fosse il seguito della puntata che volevate e, per caso, venite a conoscenza del fatto che esistono le puntate in lingua originale, sottotitolate in italiano. Ciò fa crescere in voi la passione e le puntate diventano come una droga, ne volete sempre di più, tant’è che vi mettete in pari con la serie nipponica. Tuttavia la vostra sete non si placa e, dopo ancora qualche ricerca o voce di un vostro amico venite a conoscenza del manga. Inizialmente siete un po’ diffidenti, temete che il fumetto non vi farà capire appieno le vicende, ma poi prendete fiducia e fate il salto definitivo. Questo è l’excursus generale che vi ha portato a essere lettori del manga (perlomeno è il mio). Alcuni abbandonano l’anime, altri, come me, continuano a seguirlo. Ma perché bisogna principalmente seguire l’anime e non il manga? Il tema è parecchio interessante. Partiamo col dire che Kishimoto con l’anime non centra niente. Nemmeno un capello. Lui si preoccupa solo del manga, come fanno tutti gli autori. L’idea di far scaturire una serie animata dal manga, non è affare del mangaka, non è contemplato nel loro ambito. Per carità, l’ambizione che la propria serie diventi animata è del tutto legittima, ma non è un problema del mangaka. Ciò si ricollega con la questione “filler”. Non è colpa dell’autore se le puntate che stiamo per vedere non c’entrano niente con la storia. Ne possiamo fidarci di quel che il filler ci mostra, proprio perché nel manga, che è bocca dell’autore, quelle scene non ci vengono mostrate (e mi sto riferendo all’ultima trama filler, quella del passato di Kakashi). Che poi i filler possano o non possano piacere, è questione di gusti. Dal mio punto di vista, i filler che non mi sono piaciuti, perché troppo noiosi o senza senso, sono stati quello del monaco ragazzo Sora, che aveva una parte del potere della volpe e alcuni che si sono presentati durante la guerra (mi riferisco a quei cinque mesi di filler, dove c’erano puntate proprio senza senso, come quel ragazzo collegato alla meteorologia, se non sbaglio), prima dell’evocazione di Madara. In Naruto, poi, la questione è leggermente diversa. Se non sbaglio, Naruto è l’anime con più filler. Il problema di questo abuso è che una puntata canonica, anima dai 2 ai 4 capitoli del manga (la penultima puntata in cui muore Neji, ne tocca addirittura 5). Il problema sta in due fattori: l’anime di Naruto è cominciato qualche tempo dopo l’uscita a volumi del manga. I capitoli non contengono tanti dialoghi, sono un po’ vuoti, per così dire. Per questo l’anime si avvicina troppo alla serie a fumetti e per questo ha bisogno di distanziarsi. Questa strategia è vista come una precauzione, perché se per un motivo X, la serie dovesse interrompersi di colpo, lo stesso non dovrebbe avvenire per l’anime. Facendo un confronto con One Piece, si può dire che i filler sono pressoché assenti, proprio perché i capitoli sono molto ricchi di dialoghi e balloon, e per animarli c’è bisogno di più tempo. L’unica cosa che apprezzo dell’anime sono gli OST, ovvero le musiche di sottofondo che arricchiscono le puntate. Gli OST di Naruto sono i migliori: basta nominare Saika, Senya (il theme di Itachi), Burial (il theme della morte di Asuma), Despair (il theme di Sasori), o anche Leoniless, Man o the World, Tragic e Nightfall (vi ho citato i più significativi per me, vi consiglio di sentirveli). Quello che invece non apprezzo è il fatto che l’anime è molto cambiabile: passa da puntate epiche e migliori addirittura del manga a puntate disegnate male o anche peggio (per farvi capire, prendete in considerazione, la puntata 166 – Confessioni – che supera di gran lunga il manga (quella della confessione di Hinata e della trasformazione di Naruto), e la puntata 167 – Chibaku Tensei – dove il Kyuubi affronta Pain (e le animazioni mi hanno fatto ridere e non poco)). E prima di concludere beccatevi sta carrellata di screen provenienti dalle puntate, in modo da sostenere il mio discorso.
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E infine, per fare un confronto sulla stessa scena, guardate e riflettete.
Bene, scusate l’articolo troppo lungo, ma questo è tutto quello che sono riuscito a dire su questo tema, se volete aggiungere o correggere qualcosa, commentate! Se siete in disaccordo con me, commentate! Se dite che non capisco un cazzo, commen…no, vi banno! Comunque, scherzi a parte, ringrazio tutti colori che mi sostengono, che mettono like ai miei articoli, che commentano e che mi spronano a “lavorare” meglio.
P.S. Ringrazio anche quelli che commentano sul sito, tuttavia non posso rispondere loro perché altrimenti si creerebbe una conversazione confusionaria, dato che la gestione dei commenti è sequenziale e non si ha la possibilità di taggare. Se volete instaurare un dialogo con me, venite a commentare sulla pagina Facebook, sotto il relativo post
- Madara
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