Shippuden 390 - La decisione di Hanabi
Disponibile giovedì 4 dicembre 2014
A 5 anni, senza essere una ninja, usò una forma potenziata del Junken che riuscì a stendere Boruto e a svenire con facilità Naruto che dormì per un giorno intero e spaventato da quell'evento Boruto si nascose nell'armadio dalla paura e da quel momento non importunò mai più sua sorella.
Assistette con sua madre al combattimento di suo fratello durante gli esami di selezione per diventare chunin per poi essere portata in salvo dai ninja di Konoha e da sua madre al momento dell'intrusione di Momoshiki Otsutsuki e di suo padre Kinshiki.
Disponibile giovedì 4 dicembre 2014
Disponibile giovedì 4 dicembre 2014
Boruto controllato da Momoshiki sconfigge Boro. La puntata finisce in cui Boruto riprende il pieno controllo del suo corpo e afferma di non ricordare quello che ha fatto a Boro, mentre Naruto si risveglia in ospedale.
Naruto lancia il gigantesco Rasenshuriken contro Madara, che nel frattempo è stato immobilizzato da Hashirama. Gaara chiede quindi aiuto a Shukaku, così da facilitare le operazioni di sigillo dell'Uchiha, ma il demone inizialmente non sembra essere d'accordo; Son Goku, allora, ricordandosi della promessa fattagli da Naruto tempo addietro, domanda a Gaara se considera il ninja della Foglia un suo amico: il Kazekage ricorda quindi il suo tormentato passato da forza portante e di come l'incontro con Naruto lo cambiò. Rispondendo infine alla domanda, Gaara afferma che Naruto è stato il suo primo amico.
Naruto e Obito, sempre nella mente di quest'ultimo, hanno un breve scambio di colpi, continuando a sostenere ciascuno la propria idea sull'altro; il giovane, spazientito, prende infine l'Uchiha
Naruto resta determinato a convincere Obito a vedere l'errore dei suoi modi. L'Uchiha comincia a ricordare di più del suo passato con il Team Minato e di come Rin abbia avuto veramente sempre cura cura di lui. Naruto crede Obito ha ancora legami con i suoi amici, provati quando ricordava i suoi vecchi compagni di squadra per mantenere il controllo della sua coscienza dopo che il Decacoda aveva preso il controllo del suo corpo. Obito è apparentemente titubante se sta facendo la cosa giusta. Naruto dice che egli non permetterà a Obito di trascinare tutti sul suo percorso e continuare il suo piano. Naruto quindi tende la mano a lui e chiede di accettare se stesso come un shinobi di Konoha, e in più espiare i suoi peccati.
Naruto e Obito, sempre nella mente di quest'ultimo, continuano il loro confronto: il giovane ninja, rispondendo ad una domanda della forza portante del Decacoda, dice che vuole che si ricordi di essere Obito Uchiha e non nessuno, come affermò una volta; Obito, allora, spinto dalla somiglianza tra Naruto e il sé stesso del passato, rievoca alcuni ricordi della sua gioventù legati a Rin e Kakashi.
Replicando quanto fatto da Madara durante lo scontro con Hashirama, Sasuke ricopre la Volpe col Susano'o e Kakashi, grazie al collegamento tra il suo occhio e quello di Obito, assiste sbalordito. Proprio quando il bocciolo dell'Albero sacro è pronto per schiudersi, Naruto, grazie ai suoi amici, riesce a superare la difesa di Obito e, assieme a Sasuke, a ferirlo in modo tale da far fuoriuscire dal suo corpo il chakra dei cercoteri. Grazie poi alla strategia di Shikamaru e all'aiuto di Gaara, Bee, Minato e tutta l'alleanza, Naruto tenta di strapparglielo, sfruttando il chakra che le bestie gli concessero in passato e lo stesso stratagemma usato per ottenere il chakra di Kurama. Proprio grazie a questo collegamento, Naruto entra nella mente di Obito, vedendone il passato, i sogni e i rimpianti, ripetendogli infine che è sua intenzione strappargli di dosso la maschera di odio che si è creato.
Boruto, Sarada, Mitsuki e Kawaki continuano a infliggere danni a Boro, ma senza successo solo grazie alla tecnologia che Boro usa per rigenerarsi tuttavia sembra che Sarada abbia escogitato un piano per neutralizzare la tecnologia ninja di Boro.
Mentre Naruto e Sasuke continuano a combattere contro Obito, tutti i ninja presenti, guidati dai sopraggiunti Kage, si rianimano e si lanciano all'attacco dell'albero sacro. Dopo un concitato scontro, Obito riesce ad atterrare i due giovani ninja e chiede a Naruto perché si ostini a combattere: la forza portante risponde che il suo credo ninja consiste nel non rimangiarsi mai la parola data e, subito dopo, decide di lanciare assieme a Sasuke l'attacco definitivo, unendo il Susano'o al chakra della Volpe
Hashirama apprende da Madara che il bocciolo si schiuderà entro quindici minuti: la sua copia, ricevuta l'informazione, la trasmette a tutti i ninja grazie alla tecnica di Ino, mentre i cinque Kage si avvicinano al terreno di scontro. Gli shinobi dell'alleanza, scoperto il potere dell'albero, si fanno prendere dallo sconforto proprio quando arrivano Orochimaru, Karin e Suigetsu; Naruto stesso viene vinto dalla rabbia, dalla quale però lo risveglia l'intervento di Sasuke. Questi, dopo aver fuso il suo Susano'o all'energia naturale del segno maledetto di Jugo, si lancia assieme all'ex compagno contro Obito; i ninja dell'alleanza, visti alcuni episodi del passato di Naruto e Hashirama, si riprendono, mentre il Primo Hokage, rievocando il primo meeting con gli altri capivillaggio, li anima di nuovo.
Minato e Naruto attivano entrambi la trasformazione nella Volpe e il giovane, seguendo i consigli del demone, attiva contemporanemente anche la modalità eremitica; padre e figlio attaccano allora Obito, con l'aiuto di Tobirama, ma l'Uchiha si difende. Questi, subito dopo, richiama di nuovo il Decacoda, il quale assume la sua forma finale, cioè quella dell'Albero Divino, e assorbe il chakra di tutti coloro che imprigiona nelle sue radici.
?Obito si riprende dall'attacco di Naruto e fa emergere dal terreno un albero i cui fiori sono in grado di scagliare Teriosfere; la forza portante, inoltre, crea una barriera in cui rinchiude i ninja dell'alleanza così che questi non possano sfuggirgli. Naruto, allora, chiede al padre di toccarsi i pugni e, così facendo, le due metà di Kurama rientrano in contatto: il chakra dei due, combinato a quello delle due parti del cercotero, permette loro di proteggere ogni ninja dell'alleanza e di portarli fuori dalla barriera con la dislocazione istantanea. Minato e Naruto, ancora in contatto, rievocano infine gli ultimi istanti di vita di Kushina.
Il Secondo Hokage sventa l'attacco di Obito mentre Madara e Hashirama cominciano a combattere al pieno delle loro capacità. I quattro, successivamente, combinando le dislocazioni istantanee degli Hokage e il Rasenshuriken e l'Amaterasu, riescono a colpire Obito, ma questi si riprende immediatamente. Vedendo poi che il braccio destro di Minato non si è rimarginato, Tobirama capisce che Obito sta usando l'arte dello Yin e Yang e che i ninjutsu su di lui non sono efficaci; Naruto tenta allora di ottenere altro chakra da Kurama, ma il cercotero necessita di altro tempo. Il Quarto Hokage, allora, prova a parlare con l'ex allievo e questi, dopo averlo sbeffeggiato, viene colpito da Naruto, grazie all'aiuto del Secondo, dopo aver attivato la modalità eremitica, alla quale ricorre dopo aver visto l'ultimo attacco di Gamakichi.
Boruto, Sarada, Mitsuki e Kawaki arrivano nella dimensione in cui si trova prigioniero Naruto e ad attenderli non è altro che Boro, il leader della sua Setta. Il team 7 attacca Boro, ma senza effetto per colpa di una probabile abilità innata del membro di Kara. La puntata finisce in cui Sarada diventa il leader del Team 7 e studia un piano per sconfiggere Boro.
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Riassunto:
di D.A. - 5 ottobreBoruto viene interrogato da Konohamaru e Ibiki Morino sugli Shinju, mentre Saku...